Deframmentare?
No GRAZIE :)
Quando un file viene manipolato, nel
corso di qualche tempo gli vengono aggiunti alcuni pezzi,
tolti altri e apportate modifiche varie. Se non è l’unico file in lavorazione
e ce ne sono altri che vengono creati e modificati, ciò può comportare
il fenomeno della frammentazione perché i vari pezzi
di un medesimo file possono andare a finire in una porzione
differente dell’HD, lontani dal nucleo originario.
-> Ecco quindi che si pone il problema: è necessario
deframmentare il disco?
La risposta data da Apple è categorica:
no!
Non è necessario far ricorso a utility di terze parti
perché, a partire da Panther (OS X 10.3) file di dimensioni
inferiori a 20 Mb vengono automaticamente deframmentati “al
volo”. <-
Inoltre OS X formattato in HFS+, per quanto possibile, evita
di riutilizzare lo spazio lasciato libero da file che sono
stati appena cancellati, in modo da non rischiare di riempire
prematuramente degli spazi che improvvisamente si potrebbero
rivelare troppo piccoli.
Mac OS X (dal 10.2 in poi e su volumi HFS+) prevede la cosiddetta allocazione
ritardata ossia la capacità di riunire in una sola
area del disco vari blocchi più piccoli.
E infine, grazie agli attuali HD più veloci, al miglior
utilizzo delle cache e al nuovo formato dei programmi a “pacchetto”,
molte applicazioni non si limitano ad aggiungere pezzi nuovi
a vecchi file, ma riscrivono ogni volta per intero i file da
loro modificati.
In conclusione: si può manifestare
l'opportunità di deframmentare l’HD solo (e
non necessariamente) quando si creano e si modificano file
di grosse dimensioni come nella lavorazione professionale dei
video. In questo caso Apple suggerisce di procedere in modo
semplice ma efficace: copiare i file su un supporto esterno,
controllare che siano perfettamente funzionanti, cancellarli
dall’HD,
ripristinarli sull’HD. |